Come curare la cistite con una corretta alimentazione
Sempre più persone sono colpite da cistite, soprattutto donne di ogni età
Perché?
Esiste uno stretto rapporto anatomico e funzionale tra intestino e vescica. Una errata alimentazione con carico eccessivo di alimenti come prodotti da forno, pizza, pasta, fette biscottate, biscotti, pane, dolci vari, un carico giornaliero di acidi grassi saturi di origine animale (salumi, formaggi, carni grasse, dolci a cucchiaio con panna e mascarpone…), una carenza di alimenti vegetali (verdura, frutta fresca, centrifugati…) e di pesce, presenza di additivi chimici negli alimenti per migliorare i loro sapori, odori e colori, consistenza, sono condizioni che compromettono la digestione enzimatica del cibo nell’intestino tenute.
La digestione enzimatica avviene attraverso gli enzimi prodotti dal pancreas (amilasi, lipasi, elastasi…), attraverso gli enzimi dei microvilli intestinali, con la presenza della bile con la sua funzione di emulsionare i grassi alimentari. L’intero processo avviene nell’acqua. Senza acqua non si ha una sana ed efficiente digestione enzimatica degli alimenti. Quindi non bere acqua ai pasti non ha alcun fondamento scientifico, anzi è un danno per la digestione
La digestione termina con la riduzione degli alimenti in singole molecole che entrano passando dall’intestino nel sangue attraverso i villi intestinali, presenti solo nel tenue.
Una errata alimentazione causa una aggressione contro i villi intestinali, compromettendo la digestione enzimatica e l’assorbimento delle molecole alimentari. Il risultato: il cibo non viene digerito e viene portato avanti dalle contrazioni intestinali fino ad entrare nel colon , ultima parte dell’intestino.
Nel colon arriva, quindi, cibo indigerito, non assorbito, che non doveva arrivare!
I miliardi di batteri presenti nel colon (il microbiota) “mangiano” questo cibo e producono come loro scarto gas e composti chimici aggressivi che possono causare disturbi funzionali: meteorismo, stipsi, diarrea , infiammazione e patologie degenerative anche gravi come polipi e tumori.
La abnorme presenza e sviluppo di un microbiota aggressivo non si ferma solo all’interno dell’intestino ma i batteri possono invadere altri tessuti ed organi vicini partendo dal colon. I batteri crescono nel colon per invadere l’apparato genito-urinario. La vescica per contiguità anatomica e funzionale è esposta ai batteri intestinali.
Centrale è il pH della urina, avere un suo valore al disotto di 5 vuol dire una urina ricca di ioni idrogeno, è una urina acida. Questa condizione di pH acido urinario permette lo sviluppo dei batteri intestinali arrivati in vescica. In questo scenario nasce la cistite scatenata da un abnorme sviluppo di batteri.
COSA FARE ? Per guarire da cistiti ricorrenti, occorre conoscere i meccanismi sopra descritti e realizzare una corretta alimentazione. L’alimentazione va finalizzata al riposo intestinale, favorire la digestione enzimatica con lo scopo di recuperare funzione e struttura dei villi intestinali, evitando l’ eccesso di alimenti composti da farina raffinata e assumere carboidrati attraverso cereali integrali (farro, orzo, avena, miglio, quinoa, amaranto, grano saraceno…), tra i legumi preferire le lenticchie e i ceci, assumere centrifugati di verdura e frutta fresca di stagione, pesce e ridurre con decisione alimenti di derivazione animale: salumi vari, formaggi e latticini, panna, grassi animali, carni grasse. Questa “dieta riposo intestinale” condiziona e modula la composizione del microbiota favorendo i batteri “amici” , consentendo anche di intervenire nel controllo del pH dell’intero organismo.
LUGLIO DI STAGIONE
Luglio è periodo di melone, prugne, lamponi, more, pesche e anguria, ma è ancora un buon mese per mangiare ciliegie, albicocche e fragole (in realtà di quest’ultimo frutto si trovano le varietà tardive, disponibili principalmente nel nord Italia). Il melone è un frutto diuretico, rinfrescante e dissetante, davvero ottimo per affrontare la calura di luglio. È composto principalmente di acqua e apporta una discreta quantità di minerali e vitamine, soprattutto fosforo, calcio, potassio, vitamina C e vitamina B3 . Le prugne, grazie alle loro proprietà, aiutano a reintegrare i sali minerali che si perdono con la sudorazione e a combattere l’astenia che può insorgere a causa della calura di luglio. Sono, inoltre, diuretiche e disintossicanti, stimolano la motilità intestinale ed è utile in caso di stitichezza.
A luglio la natura offre cetrioli, bietole, fave, carote, cicoria, lattuga, peperoni, pomodori, melanzane, patate zucchine, fagiolini, ravanelli, sedano, rucola e basilico fresco.
I cetrioli hanno un elevatissimo contenuto di acqua, circa il 95% del loro peso, e sono soprattutto un alimento rinfrescante e depurativo, oltre che scarsamente calorico.
Il pomodoro è il re della tavola estiva. Usiamolo cotto e crudo, in mille piatti diversi, per dare colore e sapore alle insalate miste. Otre a essere gustosi e coloratissimi, presentano tante qualità benefiche: sono antiossidanti, ricchi di vitamine e minerali, semplici da digerire. A luglio, e per tutta la stagione estiva, tenete una piantina di basilico sul balcone, vi servirà ad arricchire i vostri piatti. Basta un piccolo vaso, da mettere in posizione soleggiata ma allo stesso tempo al riparo, soprattutto dal vento.